Walking in the Twilight

Winds of Change prequel

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  1. Ion
     
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    Nota: Walking in the Twilight è la versione romanzata del prequel del gioco pbforum original che gestisco, Winds of change. Che significa che è "romanzata"? Il prequel è stato giocato come pbchat, perciò in una forma simile a questa:

    * Tizio arriva al punto dell'incontro, col suo nuovo taglio di capelli Mohawk. Sembra piuttosto allegro, ma quei capelli gli stanno malissimo.
    * Caio osserva Tizio, e trattiene a stento una risata
    °Tizio° "ehi, Caio, come và? Visto il mio nuovo taglio di capelli?"
    °Caio° "Err, si, ti sta benissimo! E va tutto bene, grazie."

    Per rendere il testo più scorrevole e gradevole, io e l'altro master stiamo lavorando alla romanzazione, ma è chiaro che molte azioni possono risultare immediate e spesso noiose. Abbiate pazienza.
    Ah, su un altra nota, se vi interessa, posso spiegarvi i vari termini che possono confondere @_@ Il processo di romanzazione è molto lento, quindi per ora c'è solo il primo incontro...

    Sommario:
    In un tempo lontano, uomini e demoni combattevano li uni contro gli altri per la supremazia della propria razza. Nella speranza di poter porre fine ad uno scontro cruento, e di poter riportar la pace, Jillian Einherjar affronta una lunga ed estenuante avventura, che la porterà, con l'aiuto di un demone e di un piccolo mezzodemone, alla creazione dell'esercito più potente di tutti i tempi: la Twilight Army. Questa è la storia antecedente alla creazione delle pietre chiamate "Atlamillia"...

    Characters: Jillian Einherjar, Loki S. Kon, Camus Covenant, Zenoros, Uroboros, Vegale, Amon - Genres: commedia, drammatico, azione - Rating: PG13 - Completed: No

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    Chapter 1 Incontro

    Non era notte fonda, ma il sole era già calato da un pezzo, e le tinte scure della sera coloravano il cielo.
    Il vento soffiava più forte, e freddo, del solito.
    Davanti agli occhi, si presentava quello che un tempo era un normale sentiero, adesso completamente devastato, assieme alla sfortunata compagnia di gente che la stava attraversando poco prima. Non era una vista inusuale: ogni giorno i demoni attaccavano viaggiatori umani nella speranza di poterli derubare di soldi e cibo, e qualche volta di divertirsi con i prigionieri. Ciò che era inusuale, era vedere una sola, unica donna affrontarli e sconfiggerli.
    Jillian Einherjar, una donna la quale bellezza era superata solo dal suo coraggio e il suo valore, stava al centro di tanta devastazione, con espressione infinitamente dispiaciuta. Sfortunatamente, non era riuscita ad arrivare in tempo, e a quanto pareva non vi erono sopravvissuti.
    Sospirò, mentre si appoggiò alla sua spada, ora bagnata dal sangue dei demoni appena uccisi.
    Un rumore, e un successivo movimento da sotto una coperta, poco lontano, a terra. Fissò quel punto a lungo, vagamente sospettosa.
    "..uh?"
    Ancora altri movimenti, e subito dopo sbucò fuori una testolina. Non ci volle molto prima che un lamento da quello che, apparentamente, era un bambino piuttosto grazioso, si fece sentire.
    "Waaaah!
    Vagamente perplessa, Jillian si avvicinò alla figura del bambino, tenendo la spada con una mano. A quanto pareva, il ragazzino era bloccato sotto un cumulo di bagagli: Era impossibile che uscisse senz'aiuto, ma non sembrava ferito. Nonappena notò la donna, il suo volto s'illuminò, e con un sorriso così dolce da far venire il diabete, allungò una mano verso la guerriera.
    "Aaah, mi aiuti signorina, perfavore..!"
    Jillian fissò il piccolo a lungo, fece per tendergli la mano, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Un paio di ali nere, piccole, e piuttosto graziose in verità, ma... di certo non erono qualcosa che un umano poteva avere.
    "Un.. un altro demone..?"
    Per tutta risposta, il ragazzino agitò le ali, tuttavia durò poco. Subito si stese completamente a terra, abbassando la mano precedentemente alzata. Con tono decisamente stanco, e a tratti irritato, rispose.
    "Non sono un demone..."
    Da parte sua, Jillian faticava parecchio a crederlo. Digrignò i denti, e strinse la presa sulla sua spada.
    "Mi prendi in giro? Gli umani non hanno certo quelle ali!"
    Spaventato dall'arma della donna, il ragazzino si mise istantaneamente a piangere.
    "Ma sono carine! Io non ho fatto niente, e neanche le mie ali..!"
    Dubbiosa, e forse presa dal slenso di colpa per aver fato piangere un bambino, la donna sussultò un attimo.
    "Eri con quei demon? O con quella gente..? Non è possibile..."
    L'altro cominciò ad agitare gambe e braccia, nel vano tentativo di tirarsi fuori da solo. Chiaramente non vi riuscì, e apparve piuttosto buffo. Si fermò, dopo poco, di nuovo stanco. Tuttavia apparve piuttosto triste, e agitato, mentre si guardava attorno e notava la devastazione più totale.
    "Ero con questa gente, invece..! Sono venuti dei demoni? QUando? Cosa è successo? Perchè non si muovono più..?"
    E di nuovo sul punto di piangere, tirò su col naso.
    Jillian rimase in silenzio per un po', guardandosi in giro. Era chiaro che non sapeva cosa fare.
    "Sono morti... sono stati altri demoni."
    Sorpreso, il piccolo rimase in silenzio. Poi, all'improvviso, scoppiò di nuovo a piangere. Sembrava davvero, davvero dispiaciuto.
    "Ma.. erono tanto gentili..!"
    La donna strinse gli occhi, presa dal senso di colpa per non esser riuscita a salvarli in tempo. Infilzò la spada a terra.
    "Tu... sei un mezzodemone?"
    Pur singhiozzando, il mezzodemone annuì.
    "Si, perchè?"
    Jillian distolse lo sguardo, voltandosi.
    "Cosa ci facevi con quelle persone, allora..?"
    "Volevo andare lontano, ho chiesto se mi davano un passaggio e una signora mi ha fatto salire..!"
    "Non è questo quello che intendo.. i mezzidemoni.. di solito stanno con altri demoni."
    A quelle parole, il piccolo inarcò un sopracciglio.
    "Eeeh? Davvero..?"
    La donna si voltò nuovamente verso il piccolo. Sembrava quasi seccata.
    "Tuo padre era un demone? O tua madre..?"
    Lui sembrò pensarci un po', poi sorrise radioso.
    "Non lo so, io vivo solo con la mia mamma..!"
    "E dov'è, adesso..?"
    L'altro abbassò lo sguardo, apparendo decisamente triste, stavolta.
    "Oh.. la mamma è a casa adesso."
    "..E tu che sei venuto a fare, qui, da solo..? Sei scappato?"
    Con un aria infinitamente più triste, il piccolo annuì.
    "Si, così la mamma starà bene.."
    "E.. perchè?"
    Stavolta il mezzo demone alzò lo sguardo, e tornò a sorridere in modo adorabile.
    "Se non ci sono io nessuno le farà del male chiamandola traditrice..!"
    Jillian rimase in silenzio, per un po'. Poi assunse un aria pensierosa.
    "La madre di un mezzodemone... Ho Capito."
    Il piccolo fissò la donna a lungo, con espressione curiosa, poi allungò nuovamente la manina verso di lei.
    "Mi aiuti si o no? Sono stanco..!"
    Lei lo guardò con aria sospettosa, ma alla fine sospirò.
    "..puoi venire con me."
    A quelle parole, il ragazzino parve illuminarsi nuovamente.
    "Davvero? Però mi tira fuori da qua, prima, signorina?"
    Un po' dubbiosa, Jillian prese la mano del piccolo, per poi aiutarlo ad uscire.
    "Io... Sono Jillian, comunque. Jillian Einherjar."
    Finalmente libero, il mezzodemone cominciò a scuotersi i vestiti, per poi stiracchiarsi.
    "Io sono Loki S. Kon..! Piacere..!"
    Tirl fuori un sorriso così carino, che Jillian non potè far a meno di arrossire.
    "Uh... andremo nella città più vicina, allora.."
    Loki prese di nuovo la mano di Jillian, e la fissò con espressione adorabile.
    "Davvero? E cosa c'è nella città più vicina? C'è da mangiare? Perchè io ho tanta fame..!"
    Un po' spaventata, Jillian fissò Loki perplessa.
    "Uh.. eh.. calma, ecco!"
    In quel momento, l'espressione del mezzodemone denotò una forte delusione.
    "Eeeh? C'è Calma..?"
    "No.. non intendevo quello!"
    "E che intendevi allora..?"
    Jillian sospirò.
    "Troveremo cibo, si, ecco! Ma stà... calmo."
    Loki esultò, felice.
    "Evviva! E poi.. uh... però siamo ancora vicini a casa mia... credo. Io voglio andare lontano!"
    La bionda fissò il piccolo per diverso tempo.
    "...Lontano? Credo sia meglio se torni a casa, Loki. AL più presto.."
    "Cosa? No, non posso!"
    Jillian sospirò.
    "Non so quanto ti potrò tenere, Loki."
    Il piccolo sembrò pensieroso, per diverso tempo. Ma alla fine tirò fuori un altro sorriso da diabete.
    "Non importa, andrò da solo!"
    Per tutta risposta, la donna lanciò un occhiata infinitamente perplessa all'altro.
    "..ci sono molte persone che ti uccideranno appena vedranno quelle ali."
    Con un sorriso terribilmente pucci sul volto, Loki mise le mani sui fianchi.
    "Oh, ma io sono forte forte..! E poi ci sono abituato..!"
    Jillian fissò Loki per un po', ed accennò un sorriso, al quale Loki rispose con un altro sorriso da diabete.
    Lo scmabio durò tuttavia poco, in quanto fu presto interrotto dai rumori dello stomaco del mezzodemone.
    "...Possiamo prendere qualcosa da mangiare qui intorno, la strada è lunga."
    Entusiasta, il piccolo avvicinò il suo faccino a quello di Jillian, guardandola con occhi speranziosi.
    "DAVVERO!? DAVVERO!? PERCHE' HO FAME..!"
    Lei arretrò, leggermente
    "S..si sente..."
    Loki arrossì, vagamente imbarazzato.
    "Oh, scusi, non lo faccio apposta, signorina..!"
    "oh.. non fa nulla. Prenderò qualcosa dal carro, quelle persone avevano di sicuro delle provviste dietro."
    "Uh.. ma non è un po' cattivo..?"
    "Se lo lasciamo lì, marcirà. Ed ora che ci penso... Sarà bene seppellire tutti, prima."
    Il mezzodemone sembrò pensarci un po', poi annuì.
    "Se li seppelliamo riposeranno in pace, vero?"
    "Si... Te l'ha insegnato tua madre..?"
    Il piccolo annuì, entusiasta.
    "Si! Dice che altrimenti le anime dei morti vagano in eteeeerno senza trovar pace!"
    Jillian si avvicinò lentamente ai corpi, poi si voltò verso Loki, lanciandogli una breve occhiata. "...tu cerca da mangiare, intanto."
    Lui annuì, poi si mise sull'attenti e disse "sissignora..!" per poi correre a cercare.
    Ci volle diverso tempo, per sistemare i corpi di tutti. E a Jillian non era mai piaciuto, seppellire i corpi dei defunti. Di nuovo, il senso di colpa l'assalì. Se solo fosse arrivata poco prima, avrebbe potuto salvare tutte quelle persone. E Loki..? Un mezzodemone, l'unico sopravvissuto... Era troppo sospetto. Però... era anche un bambino.
    Che cosa avrebbe dovuto fare..? Fidarsi, e rischiare di cadere vittima di un imboscata..? Sospirò. Per ora si sarebbe limitata ad osservare la situazione, stando bene attenta a non lasciarsi cogliere di sorpresa. Finchè non fosse riuscita a riunirsi con i suoi compagni, non poteva fare altro. Ed uccidere un bambino, seppur mezzodemone, solo per dei dubbi, non era il miglior modo di agire.
    LA cosa giusta. Era quello che doveva fare: la cosa giusta. E non aveva mai avuto dubbi sul quale fosse, la cosa giusta da fare. Uccidere i demoni, e fare in modo che gli uomini potessero vivere finalmente in pace. Era questo, il suo obiettivo... raggiungere la pace.
    Dopo diverso tempo, tornò dal piccolo.
    "Hai trovato qualcosa? Io... ho finito."
    Loki annuì "Ho trovato delle pesce..!"
    Ma tra le mani del mezzodemone, non c'era assolutamente niente. Jillian lo fissò perplessa.
    "Oh... e dove sono?"
    Lui sorrise pucci "Le ho mangiate!"
    "Ah. Ho capito. Avevi DAVVERO fame."
    Loki sospirò, facendo un espressione triste.
    "Ne ho ancora..."
    Jillian sospirò.
    "Lascia stare... mangiale tutte tu."
    Il ragazzino diede un occhiata ad una scatola, che un tempo conteneva 24 pesche, a terra. Era, ovviamente, vuota.
    Improvvisamente fu colto dal senso di colpa.
    "Ecco..."
    Jillian fissò la scatola. Non disse niente, per diverso tempo, poi proferì un "...mangerò in città."
    "Mi dispiace! Ma avevo tanta fame..!"
    Loki fissò la donna con le lacrime agli occhi. Si sentiva davvero in colpa.
    Lei agitò la mano in aria "Ah.. ah... non fa niente, davvero!"
    "Mi dispiace davver..! E' che non mi controllo, quando ho fame..! Mi dispiace!"
    Il piccolo prese a singhiozzare. Era di nuovo sull'orlo di piangere.
    "Ah.. ahahah... non c'è bisogno di piangere, davvero!"
    Con la manina, Loki prese a strusciarsi gli occhietti e a fissare Jillian.
    "Davvero..?"
    "D... davvero, ora iniziamo ad andare, va bene? Non ci pensare."
    Come per fargli capire che davvero, non c'era bisogno di preoccuparsene, Jillian prese la mano di Loki nella sua.
    Lui sorrise felice, cambiando espressione ad una velocità sorprendente.
    "Ok..!"
    Ed insieme, presero a camminare il sentiero. Il vento scompigliò leggermente i capelli di entambi.
    Jillian alzò lo sguardo al cielo: le nuvole scure facevano capire che di lì a poco, sarebbe arrivato un brutto temporale. Così, stringendo la mano del piccolo, cominciò a cercare un riparo.
     
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  2. -Lita-
     
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    Loki è adorabile çOOOç dammeloo çOOç
    +fa pat pat alla piattolina+
     
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  3. Catlady
     
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    *_* oooh! mi sembra davvero interessante sta storia!!
    Quando continua???????
     
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2 replies since 8/12/2006, 16:38   195 views
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