Final Fantasy

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  1. Christi.
     
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    < Scappa >

    Lita ha suggerito di aprire topic >.> Io apro.

    È vecchia comunque la Fic, e sono puntate, ne ho fatte due per ora se nn sbaglio u.u La fic è su Final Fantasy VII, ero nel periodo '' facciamo cose serie '' perciò boh >.>

    Ce n'è solo una più recente ma nn è su FF >.> Perciò niente u.u

    Capitolo 1.

    La pioggia scendeva insistente sulle costruzioni di Midgar. Lacrime del Cielo triste che bagnavano ogni cosa, infondendo la stessa Malinconia di Chi le riversava su quel mondo. Nuvole grigio-nero nascondevano il cielo oscurato della Notte, ammassi d’aria che rilasciavano quelle piccole gocce.
    « Huh? »
    Spalancò gli occhi Cloud, un brivido che lo scosse, come si risvegliasse d’improvviso e si staccasse dalle Note del Sonno. La Spada impugnata nella mano destra, in una piazza che non conosceva. Si guardò attorno in spaesato, lo sguardo che cercava qualcosa di famigliare, qualcosa che gli facesse capire come mai fosse lì. Cominciò a preoccuparsi, i secondi passavano mentre prendeva lentamente padronanza di sé, la mente che cercava di riprendere un ordine fra i pensieri che si mischiavano senza un ordine preciso. Era un estraneo, in un paesaggio che non gli apparteneva. Un Sognatore appena risvegliatosi dal suo mondo immaginario che cercava di afferrarsi di nuovo alla realtà per capire cosa succedeva. La sensazione che provava non gli piaceva. Fece un passo indietro, e come risposta dei rumori si palesarono davanti ad egli, proprio dove iniziava una strada dalla quale ci si poteva allontanare dalla piazza. S’irrigidì il ragazzo per qualche attimo, indeciso sul da farsi. Erano spade che s’incontravano quelle? Strinse l’elsa della sua, mentre l’espressione spaesata iniziale cambiò in una più sicura. Ed avanzò verso quella stradina che quasi lo attirava.
    « Cloud! »
    S’immobilizzò d’improvviso l’Ex Soldier. Chi lo chiamava? Di chi era quella voce disperata, di ragazza, che sembrava invocare aiuto? Il suo Aiuto?
    « No.. »
    Sussurrò Cloud mentre la stessa voce si faceva spazio nella sua mente. Quella Voce. E non era più l’indecisione quella dentro d’egli, ma solo fretta. Fretta di farsi spazio fra le gocce che gli impedivano il passaggio in quella stradina, fretta d’arrivare da quella ragazza che lo chiamava in modo così famigliare. Fretta, di capire.
    E non ci volle molto. La strada finì, un’altra piazza iniziava. Scomparvero tutte quelle sensazioni che l’avevano catturato come fili invisibili, solo un pensiero nella sua mente.
    Si fermò di nuovo il ragazzo. Il respiro che si fermò, alla scena che vide davanti a sé. L’iridi verdi che non capivano, che non volevano capire, che non volevano accettare la realtà.
    Una mano tremante s’alzò da quel corpo verso egli, lo sguardo di una ragazza incontrò il suo, pieno di paura, pieno di sofferenza. Lei l’aveva chiamato, lo sentiva dentro di sé.
    « Tifa.. »
    Pronunciò il nome tanto amato, mentre le sue supposizioni si trasformarono il realtà. L’Aveva capito. Ma ora? Ora Non riusciva a muoversi. Perché il suo corpo non rispondeva più al suo volere? Mentre combatteva contro se stesso, vide la mano di Tifa abbassarsi lentamente, le palpebre che si chiudevano, il Sonno che l’afferrava. Forse un Sonno Eterno.
    « Tifa! »
    La chiamò disperato. E solo ora s’accorse di altre due figure. Trattenne di nuovo il respiro. Le emozioni che teneva tanto gelosamente per sé ora ribollivano ferocemente, minacciando di sopraffarlo. Strinse di nuovo maggiormente l’elsa della Spada, unico movimento che sembrava poter fare, oltre che osservare e respirare. Ma non servì a niente.
    Li riconobbe quei sorrisi. Si prendevano gioco di lui. Erano loro, di nuovo lì, uno al fianco dell’altro. Dietro di loro, Tifa non si muoveva più. Un’ultima occhiata alla ragazza, e lo sguardo s’alzò verso quelle due figure. Di nuovo quel sorriso. E la pioggia gli fece notare i loro lineamenti, il loro fare.
    E i suoi ricordi s’infiammarono.
    Kadaj e Sephiroth.
    Il vuoto s’impossessò della sua mente. Non ci credeva. No, non era possibile. Erano fantasmi, erano immagini illusorie, erano scherzi della sua fantasia, dei suoi ricordi che non potevano cancellarsi. Ma Tifa?
    Vide il braccio destro di Kadaj alzarsi verso di lui, una pistola impugnata con sicurezza. L’osservò, come fosse uno spettatore, estraneo a quella scena. Non riusciva a muoversi, e la confusione si mischiava alla Pioggia incessante che avvolgevano quelle quattro figure.
    Cosa stava succedendo?
    Non fece in tempo neppure a parlare, a capire, ad osservare, a porre ordine nella sua mente che sembrava non trovare Soluzione alcuna per quello che stava succedendo, che vide il colpo partire. Un fascio luminoso che s’intromise nell’Oscurità della Notte come un Lampo irreale.

    Poi, il Vuoto delle Tenebre.
     
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  2. Lita_Trish
     
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    Yaaa, a me piace, lo saaai *_*
    Devi continuarla però >_<
    *picchia Christi*
     
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  3. Christi.
     
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    Ahiaaaaa ç.ç E maaa maaa >.> < Scappa >
     
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2 replies since 21/7/2006, 13:13   238 views
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