Itadakimasu

Ricevere il cibo, accettarlo e interiorizzarlo

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  1. giochan
     
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    Prima di iniziare il vero e proprio articolo, vorrei ringraziare kyoko per avermi dato quest'opportunità (ovvero moderare questa sezione) essendo io una buona forchetta, ho pensato fosse carino mettere a conoscenza di tutti quello che conosco (non sarà tantissimo, ma io ci provo>_<) e magari far scoprire cose nuove alle persone che se ne intendono di meno di me happy.gif Ovviamente siete tutte/i invogliate/i a scrivere quello che pensate e conoscete, oltre a riprendermi se scrivo qualche cazzata XD
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    Una breve introduzione.

    Itadakimasu.Come molti di voi sanno, questa parola è un segno di ringraziamento, che in giapopne si pronuncia prima di un pasto o prima di accettare l'offerta di una semplice tazza di te, può rappresentare una delle chiavi di lettura per entrare in una cucina dove sapori, colori e forme delle composizioni, sono riflesso dell'atteggiamento culturale che anticamente considerava gli alimenti come doni del divino.
    Nelle civiltà dell'estremo oriente infatti, la cura e la salute del corpo, che evidentemente passano anche per i cibi e la cucina, s'intendono in origine intimamente correlate a quelle dello spirito.Questa concezione ricevette un nuovo impulso dalla seconda metà del VI secolo, con l'introduzione nel paese del Sol Levante dello stile di vita Buddhista, affiancatosi ed integratosi alla tradizione Shintoista.
    L'idea che "siamo ciò che mangiamo", in cui questi influssi spirituali si incontrano con la tradizione popolare, porterà ad elaborare una cultura alimentare dalle radici profonde e dai sani contenuti, per certi versi molto vicina a quella della nostra dieta meditteranea.

    Questa cultura alimentare è poi molto attenta al ciclo delle stagioni e alla possibilità di utilizzare fecondamente l'immensa ricchezza che la Natura ci offre da sempre.Di qui anche l'importanza di variare alimenti e preparazioni, come regola fondamentale per il mantenimetno della salute.Ma la Natura è più in generale l'ispiratrice di questa cucina, della ricercatezza dei suoi accostamenti formali e cromatici, del suo senso estetico nella composizione e presentazione dei cibi, in ciò sposandosi perfettamente con una cultura attenta al semplice e pulito decoro con cui presentarci ad un ospite, per il quale dovremo creare uno spazio di gentilezza e accoglienza, avendo ad esempio la premura di non servigli bocconi troppo grandi.
    Tutti questi elementi concorrono a creare l'esotica suggestione procurataci dall'arte culinaria giapponese, in cui le decorazioni dei piatti devono essere curate, ma anche indiscutibilmente commestibili, e non viene mai meno quella particolare attenzione creativa che porta a rispettare e a esaltare il buon sapore e al contempo la naturalezza di ogni alimento.
    Per giungere infine a quella nota armonica che invita a godere del pasto con tutti e cinque i sensi, e, alla fine di esso, dispone l'animo a esternare la propria gratitudine con le parole Gochiso sama deshita, ovvero "grazie per il cibo eccellente".

    Da "La cucina Giapponese - Tradizioni e Stagioni" di Nanako Hamaguchi.
     
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  2. Ky0k0
     
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    Interessantissimo *_*


    Ah, cmq figurati, cara! v.v Non ringraziarmi! XD
     
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  3. DIEko
     
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    Mi ricordo il mioo ragazzo quando mi diceva ittekimasu*___________*
    bellissimo articolo giochan complimeti^^
     
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2 replies since 8/3/2006, 13:45   1702 views
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